Archivi tag: democrazia

NOI ABBIAMO LUIGI DI MAIO !!!

Chat

forbes_dimaio

Forbes ha stilato la lista degli Under 30 più influenti e promettenti d europa in tutte le arti. Tra di loro c’è Luigi Di Maio, portavoce M5S alla Camera.

“Nel 2013, a 26 anni, Di Maio è diventato il più giovane vicepresidente della Camera in Italia. E’ membro della commissione parlamentare Politiche dell’Unione Europea, presidente del Comitato di Vigilanza sulle attività di documentazione e sulla biblioteca della Camera dei Deputati. Nella sua attività Di Maio si è concentrato sulla tutela ambientale, e sulla trasparenza dell’attività amministrativa e la riduzione degli sprechi della politica” Forbes

Oggi il mio nome è sulla rivista Forbes, tra quello degli under 30 più influenti d’Europa.
Sappiamo bene che questo Paese cambia solo se agiamo con uno schema diverso da quello dei partiti, salvaguardando lo spirito di comunità. Troppi leader sono sopravvissuti alle buone idee delle forze politiche, spesso stravolgendole.
Io voglio delle buone idee, dei buoni programmi che sopravvivano ai singoli individui. Per questo faccio parte del Movimento 5 Stelle.
Questo riconoscimento dimostra solo che stiamo incidendo con forza nelle scelte politiche, sia a livello nazionale che europeo, ormai ce lo riconoscono tutti. Forza!

Luigi Di Maio

#NoCamorra

Chat

12439530_929547303747158_6002663132336412235_n

“La strada dell’onestà ha un prezzo. Il prezzo è dover essere, sempre, senza eccezione alcuna, al di sopra di ogni sospetto. Per farlo occorre marcare le differenze tra noi e chi ci ha governato finora in modo netto.
A Quarto, un Comune già sciolto due volte per mafia, dove il MoVimento 5 Stelle la scorsa estate è stata l’unica lista politica nazionale autorizzata a correre per le elezioni, lo abbiamo fatto espellendo un consigliere (poi indagato) perché fece pressioni politiche che contraddicevano il nostro programma. Alla prima avvisaglia abbiamo messo alla porta De Robbio e oggi abbiamo preso consapevolezza di aver inflitto un grande colpo al malaffare.
Non ci siamo piegati, non si è piegata Rosa Capuozzo e lo dimostrano gli atti della Procura, che nella vicenda la considerano parte lesa. Questo per noi è un vanto, la testimonianza diretta che un’altra politica, ma soprattutto un altro Paese è possibile.
Ciononostante, è altrettanto naturale che quando una forza come il M5S cresce con tale rapidità questa possa divenire appetibile, anche per chi, come la mafia, negli ultimi 30 anni è stata abituata a stringere accordi e legami con il sistema partitico di centrodestra e centrosinistra. Viviamo nel Paese delle 5 organizzazioni criminali: Cosa nostra, ‘Ndrangheta, Sacra corona unita, Camorra e oggi, anche grazie al PD, Mafia capitale. Per questo occorre essere ancor più esemplari, soprattutto a Quarto dove c’è il sospetto che alcuni voti fossero stati inquinati.
Dobbiamo dare segnali forti, coraggiosi, in totale discontinuità rispetto a quelli dati dai partiti. Occorrono decisioni ferme per dimostrare che nessun infiltrato controllerà mai il M5S. E siamo pronti a tornare alle urne quando vi è il sospetto che qualcuno ci abbia provato.
Noi siamo il M5S e l’esempio vale più di qualsiasi poltrona. Noi dobbiamo garantire il M5S tutto e per questa ragione chiediamo con fermezza a Rosa Capuozzo di dimettersi e far tornare ad elezioni Quarto.”
MoVimento 5 Stelle

Il governo regala 120 milioni di euro agli editori #PropagandaDiRegime

Chat

10356137_891907227585238_1378714465785258629_n1919366_679640455510316_7493196052305006743_n

Scena uno. Aprile 2014:
Matteo Renzi, nella sala stampa di Palazzo Chigi, annuncia il decreto sugli 80 euro di bonus Irpef e i relativi tagli di spesa per finanziarlo: una slide dice che i bandi di gara dal 2015 sarebbero stati pubblicizzati solo online – e non più con (l’obbligatoria) “pubblicità legale” sui giornali di carta – e così lo Stato “risparmierà 120 milioni di euro l’anno”.

Scena due. Giugno 2014:
Arriva l’emendamento con cui tutto viene rinviato al 1° gennaio 2016.

Scena tre. Giugno 2015:
Un emendamentino firmato dai relatori in Senato (uno del Pd e uno di Forza Italia) al nuovo codice degli appalti cerca di cancellare l’obbligo di pubblicizzare i bandi di gara solo online: prima viene approvato, poi – e siamo a ottobre 2015 – bocciato. Insomma, gli editori stanno per perdere una torta che nel 2014 gli ha fruttato 120 milioni.

Scena quattro. 30 dicembre 2015:
In Gazzetta Ufficiale arriva il solito decreto Milleproroghe. Tra le altre mille c’è anche la proroga per il passaggio della “pubblicità legale” online: gli editori, per tutto il 2016, continueranno a incassare.
Giuseppe L’Abbate, portavoce M5S Camera

Il M5S sbattuto fuori dagli uffici di Presidenza #LaPauraFa90

Standard

10402394_943214845701497_2179135476471394090_n

11755139_735042179941182_6581178202759735128_n

Voglio tornare per un attimo sulla questione poltrone in Commissione.
Ho letto commenti che ci accusavano di essere stati incapaci di ottenerle.
Beh, rimando subito al mittente queste accuse.
La verità è che il M5S ha detto NO alla proposta di scambio fattagli dal Pd che metteva insieme gli incarichi nelle Commissioni e le tre poltrone vacanti di giudice della Consulta.
Come dire: “Se tu mi dai questo, io ti do quest’altro”. In una mera logica di spartizione delle poltrone, dove l’interesse collettivo neppure esiste.
Al nostro giustissimo no il Pd si è irrigidito ed ha deciso di pigliarsi tutto, lasciando solo le briciole alle opposizioni.
Ed appunto le altre opposizioni, finte o presunte che siano, si sono accordate e quindi spartite questi avanzi. Un vicepresidente a me per un segretario a te. E quindi via con Sel che votava Lega e Fi, e viceversa.
Ora, secondo voi, per avere una o due vicepresidenze in più, avremmo dovuto sottostare a questi giochetti spartitori, andando contro i nostri principi?
Secondo me assolutamente NO!
Il M5S deve andare avanti per la sua strada, sempre dalla parte dei cittadini e dei loro interessi e mai da quella del potere fine a sé stesso.
Non dimentichiamo MAI che questi partiti sono i responsabili del fallimento culturale e economico del nostro Paese e che noi siamo nati per mandarli a casa.

Danilo Toninelli, M5S Camera